Ecco una nuova intervista a una mamma in seconda. Sta per avere il suo primo figlio con il marito, che ha una bambina (oggi di 9 anni) dal primo matrimonio. Di matrigne (e patrigni) ne conosce parecchi, e si domanda perchè i patrigni siano socialmente accettati con benevolenza e le matrigne no.
Trucchi per sopravvivere in una famiglia allargata? Psicoterapia e dialogo sincero tra coniugi. Parlare, parlare, parlare ed evitare che i problemi diventino una montagna…
Come ti è successo di innamorarti di un uomo con prole?
Ho conosciuto l’uomo che è poi diventato mio marito nel più classico dei modi: tramite il fidanzato della mia più cara amica. Quando ci siamo conosciuti, io avevo un’altra relazione in atto, mentre lui era “single” da ormai cinque anni. Uso il virgolettato, perché definire single un uomo con prole è una cosa piuttosto strana. Lui mi ha corteggiata in modo molto discreto per un paio d’anni e continuando a frequentarlo per via delle amicizie che avevamo in comune, abbiamo instaurato un bel rapporto d’amicizia. Poi quando sembrava che lui volesse iniziare a uscire con un’altra ragazza, mi sono resa conto all’improvviso che provavo per lui un sentimento forte e così, ho chiuso la mia relazione (che evidentemente tanto solida non era) per buttarmi anima e corpo nella storia con lui.
Cosa mi fatta innamorare di lui? La sua incredibile maturità, la sua dolcezza, il suo modo di capire i miei stati d’animo prima ancora che apra bocca per parlargliene. E poi, quando le cose tra noi sono diventate davvero serie, ha sempre dimostrato una grande sensibilità nel saper ascoltare i miei sentimenti, i miei disagi che provenivano (e provengono tuttora) dal suo passato.
Quando ripenso all’uomo che sognavo accanto a me di certo non mi auguravo di trovarlo divorziato e con prole, ma credo che, nonostante tutto, lui sia l’uomo che ho sempre cercato proprio per la vita che ha avuto prima di me. Mio marito è la persona meravigliosa che è anche perché ha una figlia e dovrei cercare di ricordarmelo più spesso, ma purtroppo non è per niente facile.
Hai figli con lui?
Quasi. A gennaio diventeremo genitori di un maschietto. Non manca molto ormai.
Siete sposati?
Sì, da un anno e tre mesi. Stiamo insieme da tre anni. Abbiamo fatto tutto abbastanza in fretta.
Credi che sia importante il matrimonio per una “seconda moglie”?
Sì, assolutamente. Il matrimonio in questo caso sancisce un confine nettissimo tra il prima e il dopo. Mette le cose in chiaro e questo è molto importante nel caso di un uomo divorziato, soprattutto se i rapporti con l’ex moglie tendono ad essere di tipo invischiante.
Quanti figli hai ereditato dalla precedente relazione di tuo marito?
Per fortuna ho ereditato solo una figlia, che ha appena compiuto 9 anni ed è un’eredità molto pesante.
Come siete organizzati? Un weekend sì uno no? Vacanze, alternate? Quanti giorni tutti assieme?
Sua figlia sta con noi il martedì e il giovedì, più due weekend al mese. Non dorme più da noi da un anno ormai e ammetto che per me è la situazione ideale. Mi consente di tirare il fiato. Le vacanze vengono organizzate di anno in anno, compatibilmente con le ferie dei genitori. Per ora ha sempre trascorso due settimane al mare con la madre o con i nonni materni. Con il padre più che altro ha trascorso qualche weekend lungo durante le vacanze estive. Le festività natalizie e pasquali le passa con noi ad anni alterni. Per esempio, quest’anno il Natale tocca a noi e la Pasqua alla madre.
Ti piace di più stare in casa tua quando la famiglia è allargata o quando è ristretta al tuo uomo e ai tuoi figli?
Senza ombra di dubbio preferisco di gran lunga stare a casa quando siamo solo io e mio marito e presto si aggiungerà il piccolino. Purtroppo, nonostante tutti gli sforzi che ho fatto in questi anni, non riesco proprio a sentire sua figlia come parte della mia famiglia. Certo sta per diventare la sorella di mio figlio, ma questo non cambia il mio modo di percepire la sua presenza, purtroppo.
Ho sempre pensato che l’arrivo di un figlio nostro mi avrebbe portata a non considerare più la figlia di mio marito come un elemento estraneo al mio nucleo familiare e invece tutto è rimasto com’era. Anzi, ci sono momenti in cui questa sensazione si acuisce molto. Quando c’è lei in casa, io mi sento sempre il terzo incomodo ed è difficile in questo modo creare una vera unità familiare. Credo che molto sia dovuto anche ai numerosissimi tentativi che ci sono sempre stati da parte dell’ex moglie di mio marito di mettermi contro la bambina, nella speranza di riuscire a separarci. Sinceramente non ho mai capito il perché di questa sua avversione nei miei confronti.
Dopotutto, come ho già detto, ho conosciuto mio marito quando era già separato da ben cinque anni! La bambina non dorme più da noi proprio a causa delle macchinazioni della madre. In qualche modo è riuscita a far passare il messaggio che suo padre la ama di meno, perché condivide il letto con me invece che con lei. La bambina dorme ancora nel letto con sua madre a nove anni suonati! Non credo di dovermi sentire in colpa se pretendo di dormire nel mio letto con mio marito.
Quali sono i trucchi per sopravvivere?
Bella domanda! Credo che ognuna debba trovare il suo personalissimo modo di sopravvivere. Per me ha funzionato tanto la psicoterapia e il poter condividere in modo costruttivo i miei stati d’animo con mio marito e poi con altre donne nella mia stessa situazione. Mi sono sentita meno sola, meno mostro e soprattutto, ho imparato ad avere su di me aspettative realistiche.
Quando ho iniziato la psicoterapia ero in profonda crisi con me stessa, perché non riuscivo a perdonarmi di non riuscire ad amare questa bimbetta di sei anni. Poi col tempo, ho capito che va bene così. L’amore non è un sentimento che può nascere a comando solo perché la situazione che vivi lo richiede, o perché la società tutta si aspetta da te un determinato tipo di comportamento. Certo renderebbe le cose molto più facili a tutti, a me per prima ma non provo questo sentimento nei confronti della figlia di mio marito.
Quando sta con noi lo accetto e faccio il possibile per metterla a suo agio, ma quando non c’è tanto meglio. Inoltre, credo che sia fondamentale tenersi i propri spazi: uscire con le amiche, fare sport o qualunque altra cosa ci piaccia. È importante fare attività che coinvolgano tutti i membri della famiglia per creare unità, ma nel caso delle famiglie allargate è altrettanto importante per le matrigne poter staccare la spina in qualche modo se se ne sente la necessità.
Ai tuoi figli e a quelli di tuo marito imporrai le stesse regole, oppure credi che farai differenze?
Per quanto mi riguarda farò di tutto affinché per mio figlio e sua sorella valgano le stesse regole. Credo che sarà mio marito ad avere più difficoltà in questo senso e ho paura che nostro figlio possa sentirsi in qualche modo meno privilegiato rispetto alla sorella. Purtroppo mio marito è abbastanza schiavo del senso di colpa e questo fa sì che non riesca ad avere polso con sua figlia. Le regole che vigono in casa nostra ho dovuto stabilirle io, perché ero arrivata al punto di star male in casa con loro due proprio perché mio marito è oltremodo permissivo con sua figlia. La bambina viene trattata come una specie in via di estinzione a cui tutto è concesso, perché “poverina è figlia di genitori separati”. Va da sé che in questo modo la convivenza diventa molto difficile.
Spazi: i tuoi figli e quelli di tuo marito condividono gli spazi, oppure hanno stanze separate?
Mio figlio e sua sorella divideranno la stessa stanza, se la bambina deciderà mai di tornare a trascorrere la notte in casa nostra. La casa in cui viviamo è piccolina e quindi non abbiamo la possibilità di dare a ognuno di loro una stanza. Fino a 14 anni anch’io ho condiviso la stanza coi miei fratelli ed è stata una bellissima esperienza. Spero lo sia anche per loro due!
Come ti senti da matrigna? Realizzata? Frustrata? Gelosa? Intimorita?
A volte mi sento bene e mi fa piacere passare del tempo con la figlia di mio marito, altre volte invece mi sento frustrata, triste, incazzata e anche gelosa, sì.
La gelosia nei confronti dei figli di primo letto è un altro tabù della nostra società. È oltremodo disdicevole ammettere di essere gelosi dei figli di un’altra donna, eppure è un sentimento molto diffuso tra le matrigne. Per quanto mi riguarda sono gelosa del fatto che mio marito non sarà mai mio nello stesso modo in cui io sono sua, e non si tratta del semplice desiderio di possesso che prende gli innamorati.
Si tratta del tempo da trascorrere insieme, dello stress provocato dai problemi di qualunque tipo che un figlio comporta e che inevitabilmente entrano a far parte della mia vita, anche se questa figlia non è mia.
Ecco un esempio: il martedì e il giovedì sono gli unici giorni della settimana in cui mio marito torna a casa presto. Torna presto, perché c’è sua figlia. Bene. E tutti gli altri giorni? Torna all’ora di cena. Quando sarà nato, nostro figlio avrà il privilegio di trascorrere più tempo con suo padre solo il martedì e il giovedì perché c’è sua sorella? Ecco, questi sono i pensieri che attraversano la mente di una matrigna cattiva. Sì, a volte mi sento proprio Grimilde e non è facile accettare questi lati oscuri di me.
In famiglia (intendo la tua famiglia di origine) ti hanno criticato?
All’inizio sono stata molto criticata, soprattutto da mio padre. Ora che sto per diventare madre mi rendo conto che questo tipo di situazione non è proprio quella che spereresti per un figlio e quindi riesco a capire le perplessità dei miei genitori. Poi, dopo aver conosciuto mio marito hanno capito che era la persona migliore che potesse capitarmi e hanno accettato di buon grado la situazione. Anzi, sono sempre stati molto affettuosi con la figlia di mio marito, tanto che lei viene volentieri a trovare i miei genitori (che vivono in un’altra regione) e questo mi fa molto piacere. Li chiama nonni acquisiti. Lo trovo molto bello e questo dimostra una notevole apertura da parte della bimba, cosa che le invidio molto.
Cosa dicono gli amici e i colleghi?
C’è chi parte in quarta con frasi del tipo:
“Ma è solo una bambina, come fai a non amarla?”
“Dovresti pensare prima alla bambina e poi a te”
Tutta gente che ovviamente non vive sulla propria pelle le problematiche di una famiglia allargata e che magari nemmeno ha figli.
Poi c’è chi, nonostante sia senza figli e non viva in una famiglia allargata, riesce a mettersi nei miei panni. È allora che riesco ad avere le conversazioni e gli sfoghi più costruttivi. L’altra frase che mi sento ripetere spesso è “ma lo sapevi che lui aveva una figlia! Di che ti lamenti adesso?” Ecco, questo è il commento che più di ogni altro mi fa imbestialire.
Sì, quando ho deciso di mettermi col mio uomo lo sapevo che era stato sposato e che aveva una figlia, ma questo non significa sapere per filo e per segno a cosa vai incontro, a come reagirai in determinate circostanze, o a come ti sentirai rispetto a certe situazioni. Lo si impara vivendo la realtà della famiglia allargata giorno per giorno e non c’è famiglia allargata che sia uguale a un’altra.
Come hai scoperto il blog MaMmatrigna?
Navigando in rete alla ricerca di qualcuno che sapesse cosa vuol dire provare quello che provo io tutti i giorni.
Credi che la matrigna dovrebbe avere un riconoscimento ex lege (per esempio con diritti e doveri come un genitore adottivo)?
Sì, credo proprio di sì. A parer mio aiuterebbe molto le seconde mogli a sentirsi davvero parte integrante della vita dei loro figliastri. Invece dobbiamo sempre chiedere il permesso per tutto. Per esempio, qualunque mamma di qualunque compagno di classe può andare a prenderli a scuola mentre a noi questo è vietato.
Il motivo per cui ci sono così tante ombre nel rapporto con la mia figliastra (e le ombre sono più mie che sue) è proprio questo: la mia presenza nella sua vita non viene affatto accettata da sua madre, che continua a “catechizzare” la bimba sul fatto che io per lei sono e devo restare un’estranea! A me piacerebbe fare molte cose insieme a lei ma questo non mi è concesso, per la sola cattiveria di sua madre. Se la legge mi desse un riconoscimento come terzo genitore molte cose cambierebbero.
Quante matrigne o patrigni conosci?
Conosco sei matrigne e un solo patrigno. Due delle sei matrigne che conosco, due fanno parte della famiglia di mio marito (quindi anche della mia famiglia), così come il patrigno. Ovviamente lui non vive nessuno dei drammi emotivi che toccano in sorte alle matrigne e la sua figliastra lo considera alla stregua del suo vero padre.
Ma perché i patrigni sono socialmente accettati con benevolenza e le matrigne no? Un patrigno è un bravo patrigno se mette delle regole, se si fa rispettare dai propri figliastri, in poche parole se fa quello che ci si aspetta che faccia qualunque padre di famiglia.
Una brava matrigna invece, è una che sa stare al posto suo. Ma cosa significa stare al proprio posto? Permettere ai figli di un’altra donna di mancarci di rispetto solo perché non li abbiamo fisicamente messi al mondo? Trasferirci a dormire sul divano tutte le volte che i figliastri trascorrono la notte in casa nostra, perché devono dormire col padre nel nostro letto? Accettare passivamente la maleducazione a tavola dei figli di nostro marito, perché le regole in casa nostra deve comunque dettarle la biologicissima madre? Vorrei tanto che qualcuno me lo spiegasse.
Qual è il segreto per farsi amare dai figli del proprio compagno?
Non credo ci sia una ricetta valida per tutti. Credo che la cosa importante sia il non cercare di piacergli a ogni costo, fingendo di essere chi non siamo. I bambini capiscono subito se sei finto o sei spontaneo. Credo che la spontaneità paghi sempre. Insomma, se ho avuto una brutta giornata non credo di dover fingere gioia a tutti i costi solo perché quella è la serata della famiglia allargata; o se la bambina fa qualcosa che mi dà fastidio, non credo di dover far finta di niente solo perché non sono la sua mamma e allora devo permetterle di mancarmi di rispetto per ingraziarmela. Poi credo anche che l’approccio ai figliastri cambi molto a seconda dell’età in cui li incontriamo. Per esempio, ho sempre creduto che se avessi conosciuto mio marito a pochissimo tempo dalla separazione, avrei avuto modo di legare di più con la bimba. Allo stesso modo, temo il periodo dell’adolescenza. Speriamo bene!
Rapporto con la ex: come funziona? Bene, male, così così…
Non c’è rapporto per sua espressa volontà. Dato trascorro dodici giorni al mese con la bambina mi era sembrato più che doveroso cercare di avere un buon rapporto con la ex moglie di mio marito. Lei invece ha sempre rispedito al mittente (e in malo modo aggiungo) ogni mio tentativo di conoscerla, arrivando ad affermare che non aveva nessun interesse a conoscermi, salvo poi indottrinare la bambina su cosa doveva dire al padre in merito alla mia presenza in casa. Tutte cose che ovviamente fanno molto piacere e che aiutano ad avere rapporti sereni tra matrigne e figliastri.
Andresti al cinema da sola con la figlia di tuo marito, lasciando a casa tuo figlio col papà?
Ci andrei molto volentieri, il problema è che dovremmo chiedere il permesso alla madre e questo causerebbe molto stress alla bimba e anche a me. E quindi, nonostante abbia voglia di passare del tempo da sola con lei, mi ritrovo a doverlo evitare per il bene di tutti. Spero tanto che tra qualche anno la bambina abbia il coraggio di staccarsi un po’ dalla madre e di non sentirsi in colpa se le viene voglia di passare del tempo con me.
Hai mai sognato che il tuo compagno, in un’altra vita, fosse single e senza figli?
Lo sogno continuamente!
Qual è il trucco (o i trucchi) per vivere bene in una famiglia allargata?
La psicoterapia e il dialogo, sincero, tra coniugi. Se c’è qualcosa che ci fa stare male, bisogna parlarne subito per evitare che diventi poi una montagna. Ho l’immensa fortuna di avere dalla mia un marito che non mi ha mai giudicata un mostro cattivo per come mi sento rispetto a certe problematiche e che anzi, mi ascolta sempre con amore e disponibilità. È una cosa che non accade a tutte le seconde mogli e io mi ritengo molto fortunata in questo senso.
Momenti bui. Ce ne racconti uno?
Ce ne sono stati tanti. Il peggiore è stato quando la bimba ha deciso di non dormire più da noi, perché sua madre le aveva fatto il lavaggio del cervello. È arrivata a dire che lei si sentiva un’ospite in casa nostra, perché c’ero io, che sono un’estranea nella sua vita. La stessa estranea con cui la bimba gioca, fa il bagno e a cui porta disegni con i cuori. Secondo voi è farina del sacco di una bimba di sette anni o è stata indottrinata per bene dalla mamma che dice di volerle tanto bene?
Quella sera ho visto mio marito piangere e ho odiato profondamente la sua ex moglie. L’ho odiata in modo viscerale, così come in modo viscerale sento di amare mio figlio che mi cresce dentro la pancia.
photo credit: Larry Miller via photopin cc
64 Comments
Ho appena finito di leggere questa bella intervista e, che impressione, sono le stesse cose che avrei detto io!
Situazioni, sentimenti, stati d’animo, tutto molto simile a ciò che ho vissuto e che in parte sto ancora vivendo con la mia famiglia allargata.
Tutto spostato di 4 anni perché e’ questa l’età della mia bambina oggi, mentre l’altra (la figlia acquisita) ha ora 13 anni (9 anni di differenza!)
Ogni caso è a se’ ma se avessi voglia di confrontarti con chi ci è già passata, anche solo per uno sfogo (che è poca cosa ma importantissimo nelle nostre situazioni) scrivimi pure su questo blog o anche in privato. Sarò felice di poterti dare una parola di sostegno in un momento per te così delicato e importante come la gravidanza.
Un abbraccio
Molto interessante e forte.
Una possibile spiegazione del perchè ci sia una sorta di inconsapevole ma percettibile discriminazione sociale verso le matrigne piuttosto che i padrigni è abbozzabile con una certa facilità: andate a vedere quali sono gli elementi stereotipici dei concetti di paternità e di maternità.
Non le robe politically correct delle discussioni da aperitivo, ma le sensazioni viscerali che la gente si porta dietro…scoprirete che essere “padre” e essere “madre” sono ruoli ontologicamente diversi, per la nostra società.
“Padre” in occidente è la fonte dell’autorità, della sicurezza, del benessere, del sapere, della ragione.
“Madre” è il corpo dolente dell’amore, il sacrificio, la biologia, l’irrazionalità, l’amore che non si spiega.
In altre parole, Padre è un ruolo sociale mentre Madre è un ruolo biologico. E’ chiaro quindi che un “rimpiazzo” del padre è molto meno traumatico, minaccioso e “svuotante” di un “rimpiazzo” della madre.
baci
Dd
sono d’accordo
Il problema è che una seconda moglie,una matrigna,non è un “rimpiazzo” della madre biologica.È un’altra cosa!!!Alle matrigne,perlomeno a me,non interessa proprio essere il rimpiazzo della madre biologica dei propri figliastri proprio perché per loro non possiamo nutrire sentimenti materni.Secondo me la non accettazione delle matrigne da parte dei figli di primo letto in primis sta nella gelosia che provano nei confronti del padre (soprattutto le figlie femmine) e nella lealtà che sentono di dover mostrare alla madre,che resta il genitore con cui hanno il rapporto più forte,nel bene e nel male.
Forse,oltre alla gelosia nei confronti del padre (vissuta soprattutto dalle figlie femmine) e alla lealtà che tutti i figli sentono di dover dimostrare alle proprie madri,un altro dei motivi per cui noi matrigne siamo viste sempre come le cattive della storia è che da noi ci si aspetta un certo tipo di comportamento: dato che siamo donne dovremmo automaticamente amare in modo incondizionato i figli del nostro compagno e sopportare con spirito di abnegazione che questi figli non nostri ci manchino di rispetto o che si comportino in modo tale da farci capire che per loro siamo delle intruse (quando e se accade,ovviamente).E se questi figli non nostri dimostrano apertamente di non amarci affatto,la colpa è comunque nostra perché non siamo state abbastanza carine o gentili o amorevoli o quello che vi pare.La verità è che noi e nostri figliastri non ci siamo scelti e forse,se ci fosse stata data la possibilità,non ci saremmo scelti comunque.Siamo estranei che si ritrovano a dover condividere un uomo che amiamo (in quanto padre e in quanto marito) e che vorremmo non dover condividere.Solo che ai figli di primo letto è concesso esserci apertamente ostili,mentre se una matrigna ,come nel mio caso,si permette di affermare che non ama la figlia di sua marito,automaticamente viene additata come un mostro senza istinto materno.Comunque vogliamo girarla la responsabilità del successo o del fallimento della nostra famiglia allargata viene attribuito a noi,anche se la realtà è infinitamente più complessa di così.I patrigni,forse,sono molto piú distaccati da tutta la situazione anche quando dettano le regole in casa.Sarebbe interessante conoscere il loro mondo,speculare al nostro eppure molto distante.
Vero.
Credo, anzi ne sono convinta, che la nostra complessa e faticosissima condizione di “matrigne” sia strettamente dipendente, secondo la mia opinione ed esperienza, dall’esistenza (nostro malgrado) di un’ ex moglie e mamma biologica ancora viva e vegeta.
Non parliamo qui di di “Rebecca la prima moglie” (chi non ha visto il film omonimo?) in cui il marito era maledettamente ossessionato dal fantasma della prima moglie defunta, ma parliamo comunque di una presenza che non solo aleggia ma spinge, si muove a spintoni e crea piccoli grandi terremoti nello spesso fragile equilibrio famigliare.
Voglio dire che la presenza, più o meno inquietante, della mamma biologica influenza il rapporto tra le nostre figliastre (femmine ricordate bene) e noi mammastre.
Una bimba e’ gelosa del papà e non può “tradire” la sua mamma con un’estranea, anche se quest’ultima e’ quanto di meglio le potesse capitare.
Certo non ci saremmo scelte in un’altra vita ma insieme non stiamo male, fondamentalmente ci stimiamo.
Il problema sono il padre e la madre biologici che continuano imperterriti a fare la loro guerra, come se al mondo ci fossero solo loro.
E questo nessuna psicoterapia ne’ il tempo possono cambiare.
Parola di educatrice, mamma e terzo genitore.
scriviamoci. La mia situazione corrisponde esattamrnteca quanto descrivi ed è pesantissima
Credo hai centrato il punto però intanto noi non sappiamo come comportarci è dura!!!!!
Quasi mamma e “matrigna” anch’io…. o come preferisco facente funzione di un bimbo di quasi 6 anni, con cui c’è un bellissimo rapporto anche grazie a un papà che ha saputo introdurre in modo attento la mia persona lasciando tuttavia spazio a un rapporto reale tra me e il bimbo, a una madre che non ha ostacolato troppo e alla mia perenne attenzione a cercare di “stare al mio posto”!
Già ma a volte questo posto è difficile e non lo capisce nessuno: come spiegare che dopo aver giocato insieme, raccontato le storie di Pedro il nostro mitico cavallino durante la cacca fatta in ogni luogo, fatto bagnetti con frotte di puffi e capitan uncini e garganella che si tuffano e spugne che fanno i temporali per affondare i cattivi, comprato vestiti, disegnato e costruti vestiti di carnevale insieme, preparata acqua e limone per il mal di pancia, coccole durante le influenze, corse all’asilo perché dimenticato il costumino il giorno dei giochi d’acqua….come spiegare dopo tanto che si é condiviso che si soffre a non essere presenti alla recita perché li ci sono solo mamme e papà, magari hai pure aiutato a ripassare la canzoncina e dovrai accontentarti di vedere il video…. Oppure rinunciare ad andare ad accompagnarlo alla partenza della gita scolastica mentre lui ti chiede… Tu non vieni?…perché …. Perché gli avvocati della madre devono pur scrivere qualcosa tipo che il bambino l’anno scorso era in difficoltà dovendo spiegare la presenza di due donne alla partenza dell’autobus (cosa che in realtà come tutti i bambini che vivono di presente non ricorda affatto tanto fu il trauma!!!)
Non so ancora quanto difficile sia essere mamma e se il sentimento sarà diverso… Lo scoprirò fra tre mesi quando nascerà il bimbo che ho in grembo…. Per ora so che i bimbi sono anche un po’ di chi gli vuol bene e so che il ruolo di terzo genitore è duro, non rispettato, non compreso e che soffro quando devo trattenermi dall’esprimere questo affetto di “matrigna”.
Erika grazie per la tua lettera. Sono molto colpita.sono le stesse emozioni e gli stessi pensieri che ho provato io. Se ti fa piacere la pubblicherei anche sulla mia pagina facebook o la sfrutterei come spunto per un nuovo articolo. Mi fa sentire meno sola questa tua testimonianza. E.mi conferma che quello che vivo esiste anche fuori da casa mia!grazie mille
Ciao, ho letto il tuo post e mi sono ritrovata, del resto sediamo tutte qui è perché il problema è simile con situazioni diverse.
Mi sono innamorata del mio compagno e ho accettato subito sua figlia di quattro anni e mezzo e per fortuna lei ha accettato me.
La bimba passa due giorni la settimana con noi e due weekend dove lei ha il bisogno di dormire nel lettone con il padre.
Io vivo questo momento in solitudine da qualche mese nonostante la bimba mi voglia bene e la madre pare accettare la mia presenza. La cosa che peró non sopporto è di diventare trasparente in casa quando c’è la piccola. Io scompaio e mi sento la terza incomoda. Lui in più vorrebbe che io ci passassi più tempo insieme e i miei bisogni in quel momento non vengono considerati. Anzi vengono presi come mancanza di sensibilità e il mio compagno mi fa sentire una persona senza cuore. Ho avuto negli ultimi tre anni gravi problemi di salute e non voglio commiserarmi ma solo capire perché le mie esigenze non vengano capite e perché alcuni suggerimenti sul crescere la bambina vengano presi dal mio compagno come delle critiche. Lui vorrebbe un figlio da me ma io sono terrorizzata perché non vorrei che mio figlio crescesse nell’ombra della sorellastra o che nei momenti delicati di crescita di un bimbo mio possa sentire la differenza. La mia situazione è abbastanza complessa perché sono cresciuta con un padre patrigno che non mi ha mai amato nel modo in cui volevo e un padre biologico che è scomparso. Nell”ultima discussione dove ho suggerito che la bimba dovrebbe iniziare a essere più indipendente e meno donnina (è molto determinata e sa quello che vuole e come ottenerlo) lui ne è schiavizzato.
In più quando lui tratta me male e ce l’abbiamo il weekend io devo vedere il loro rapporto speciale e vivermelo da esterna. Nonostante lo ami tantissimo non so quanto possa essere disponibile a progettare una famiglia insieme. Mi sento sola e con quasi tutti quelli che parlo mi fanno sentire un mostro…. meglio cambiare via?
Ciao Cristina, io ti capisco benissimo perché sono stata in questa situazione, fa paura a dirlo, per anni!
Allora diciamo che alla base questi papà vivono nella paura costante di non essere abbastanza presenti, di non fare abbastanza, per essere amati dai propri figli. La paura di perderli (definitivamente) non li abbandona mai e questo li fa comportare in maniera assurda, con varie sfumature: quando sono presenti i figli le altre persone non esistono, anzi sono quasi di troppo, diventano super accondiscendenti verso questi bambini, si fanno tiranneggiare etc etc. Sono in balia di questa paura sottile e non sono mai obiettivi. Ora, non ho una soluzione per te, forse Michela da questo punto di vista può darti degli strumenti in più ma quello che posso dirti è che tu HAI DIRITTO ad avere i tuoi spazi, le tue attenzioni, il tuo equilibrio, e che la vera difficoltà è proprio creare un equilibrio a tre e d è lui che deve fare questo sforzo, né la bambina, ovviamente, ma neanche tu!!
Cara Cristina, innanzitutto grazie di scriverci. Noi siamo qui proprio per ascoltare. Anche io, come Sabina, sono stata in quella situazione. Anche la figlia di mio marito, che quando l’ho conosciuta aveva 4 anni e mezzo, voleva dormire nel lettone con papà, perché era abituata così con mamma. Per me era un inferno. Però erano solo due giorni ogni due settimane, e dunque resistevo, anche se ero gelosa e arrabbiata. E mi sentivo in colpa perché ero gelosa di una bambina. Se leggi questo mio vecchio post, https://www.mammeacrobate.com/la-gelosia/, scoprirai che non mento. A me ha aiutato mettere al mondo i nostri figli, parlare costantemente con una psicologa, e trovare in mio marito un paziente ascoltatore che riconduceva ogni mia crisi di gelosia alla semplice conclusione: lei è mia figlia, ed è solo una bambina. Tu sei una donna adulta e la donna che amo e con cui voglio condividere la vita. E l’amore sistema tutto. Io sono convinta che avere figli, nostri, aiuta, perché finché non diventi genitore non ti rendi conto di quanto spazio per il sacrificio e la pazienza si spalanchi una volta che metti al mondo dei figli. E in questo spazio per il sacrificio, la pazienza e l’amore senza limiti ci stanno anche i figli dei nostri compagni. Perché poi con gli anni ti accorgerai che anche una futuribile vostra figlia cercherà di fare di tutto per conquistare l’amore del papà, ma tu guarderai le moine e le smancerie di tua figlia con accondiscendenza. Mentre, chissà perché, quelle delle figlie delle precedenti relazioni le guardiamo con sospetto. Io ho un principio: “tratta quel figlio non nato da te come fosse tuo”. E soprattutto ricordati che è solo un bambino, e poi un ragazzo. L’adulto sei tu. Non è facile, ma credo sia l’unica strada. Se pensi di non farcela, di non avere abbastanza forza e pazienza, allora forse è il caso di ripensare a questa relazione. Ma prima parla con lui e digli come ti senti. Gli uomini a volte riescono a semplificare molto i nostri contorti pensieri e a calmare le nostre paure.
ps
tu non sei trasparente quando lei è in casa. Semplicemente ti vedi così. Ricordati: è solo un bambina. E i bambini sono egoisti e monopolizzatori. Anche i nostri. Rilassati e fai quello che ti senti. Ogni tanto prenditi una giornata libera e lasciali da soli. Torna piena di sorrisi e di racconti, lei sarà incuriosita (e lui sarà un po’ geloso di te e avrà voglia di vederti)!
ps2
è ottima cosa che la madre ti abbia accettato, non sottovalutare!
ps3
lui è schiavizzato. é vero: i genitori, soprattutto i papà con le figlie femmine, si fanno schiavizzare spesso dai figli. Diciamo che senza esagerare, va bene. Ma non vederla più grande e pericolosa di quello che è: in fondo ha solo 5 anni.
ps 4 e giuro che ho finito
Sul discorso lettone io, con il tuo compagno, proverei a mettere i puntini. Deve essere lui a convincere la bambina che può e deve dormire da sola, e che se ha bisogno può venire nel lettone. E’ un percorso lunghissimo e faticoso,ma – te lo giuro- succede anche con i propri figli!!!
Si Michela puoi utilizzare come vuoi la mia testimonianza. Mi piacerebbe pensare che sia possibile da questo nostro punto di osservazione del mondo , che ci “costringe” ad una generosità che è difficile immaginare, offrire uno spunto per riflettere ed essere propositivi, anziché solo lamentarsi. Perché un terzo genitore può essere anche una risorsa per un bambino e non solo un problema…. Intanto forse è una persona che rende felice la mamma o il papà ed evita al bambino un ambiente familiare teso, gli offre anzi la possibilità di vedere una dinamica funzionante di vita di coppia in cui ci si vuole bene, in cui magari di discute, si litiga, ma poi si continua a volersi bene e a stare insieme. Poi un educatore in più è sempre qualcuno che può insegnare cose nuove… io canto lirica per hobby e amo la musica e il bambino del mio compagno riconosce gli strumenti che interpretano Pierino e il lupo (favola che conosciamo a memoria e che mimiamo girando intorno al tavolo facendo ora l’uccellino che scappa ora il lupo o il catto), ha visto da vicino un organista suonare e un organo a canne e crescerà con un’ esperienza musicale per cui la lirica o la musica classica non sono una roba strana, magari un giorno le ascolterà o magari no…. Ma saranno sempre un’esperienza in più che arricchisce il suo vissuto.
Non è detto che essere figli di separati abbia solo aspetti negativi, nessuno lo augura a nessuno, ma quando succede, se gli adulti sapessero davvero mettere da parte le proprie paure di non essere abbastanza importanti rispetto all’altro genitore o a terzi ed essere generosi …. I bambini non ne trarrebbero che vantaggi! E io dico che i “terzi genitori” da questo punto di vista di cose da dire potrebbero averne tante.
Buonasera a tutte,
Anche io da quasi due anni ho una situazione simile se non peggio,
Convivo con un uomo che ha già un figlio da una precedente storia finita 10 anni fa, il bambino ha 11 anni e mi ha ben accettata anche se è. Continuo a rammentare sua madre in mia presenza … Comunque il mio problema non è nel bambino quanto nel mio compagno e nella sua ex.. Che vuole essere campata di tutto punto non ostante non siano mai stati sposati e di lavoro non ne vuole sentir parlare .. È un continuo chiedere soldi usando il figlio come cavia.. Il bambino li chiede al padre dicendo che servono a lui.,. Per non parlare del fatto che è da noi quasi tutti i giorni perché a lei fa fatica occuparsene deve uscire con le amiche … Penso che il problema sia del mio ex che nn riesce a mettergli delle regole e a dirgli un po’ di NO.. Ma lui si ostina a dirmi che lo fa per suo figlio è basta che di lei non glie ne importa …. Io sono un po’ stufa .. PS:maggio nasce nostro figlio, e io ho solo 22 anni….Che ne pensate ?? Mi sono immersa in una cosa più grande di me ??
Cara Farfallina, sì sei molto giovane. Ma i giovani sono pieni di energia! Se vuoi bene al figlio di tuo marito, crescilo come se fosse tuo figlio e fratello di tua figlia e così sarà più gioioso e divertente.
CAPITOLO SOLDI (che sono all’origine dei peggiori conflitti).
I soldi sono importanti, ma alle volte sono solo il riflesso del problema. Se il tuo compagno riesce a garantire sia a te sia alla ex moglie un sostentamento, meglio così. Il limite deve essere stabilito da voi, con l’onestà di sapere fino a dove potete spingervi (economicamente, si intende). Esistono i tribunali e gli avvocati per stabilire quanto deve ricevere un figlio di una precedente relazione. E comunque, sempre meglio un uomo che dà di più per il proprio figlio, di quegli ex mariti che non danno soldi per i figli che hanno messo al mondo. Non trovi? So che è difficile tenere tutto assieme, ma la legge dice che siamo responsabili per ogni figlio messo al mondo. Naturalmente la ex moglie non dovrebbe approfittare…ma in questo aspetto solo il tuo compagno, magari con l’aiuto di un consulente, può e deve stabilire delle regole.
Un caro saluto
Io convivo da quasi due anni col mio compagno che alle spalle ha un matrimonio finito 8 anni fa ed un figlio di 10 anni.
La sua ex moglie è particolarmente contenta della mia presenza, forse perché le tolgo quello che per lei è palesemente un peso: suo figlio; il vero problema è proprio lui che, purtroppo, trascorre da noi tutti i fine settimana e le vacanze. Nonostante io mi faccia sempre in quattro, nonostante io sia sempre pronta a lasciare loro i propri spazi, come andare al parco a giocare, portare a passeggio il MIO cane (perché il figlio se ci sono io non vuole portarlo a spasso), andare a dormire prima per fare in modo che loro guardino la tv insieme come era tradizione fare..io mi ritrovo sempre messa da parte da questo ragazzino! Il mio compagno cerca di includere me in ogni discorso o in ogni situazione, ma lui è come se non riconoscesse come “valida” la mia figura.
Ho sempre notato questo atteggiamento, ma ho cercato sempre di guardare oltre, anche quando gli abbiamo comunicato che a gennaio nascerà sua sorella..beh, lì ha dato il meglio di sé: ha detto che non vuole che vengano persone a casa a trovare la bambina, perché chiunque venga deve essere lì per lui e non per altri, vede che suo padre è contento con me ma sarebbe felice se io me ne andassi, ancora di più sarebbe felice se sua sorella non esistesse proprio. Ovviamente la delusione e le lacrime di suo padre lo hanno portato a ribaltare la situazione, adesso fa finta di essere felice e di desiderare sua sorella..io onestamente non mi fido per niente!
Suo padre nutre un così forte senso di colpa nei suoi confronti che non sa proprio rimproverarlo, neanche quando lui mi interrompe mentre parlo e, dandomi le spalle, comincia a parlare col padre. Oltre tutto, essendo molto benestante, il padre è sempre pronto a mettere mano al portafoglio e comprare tutto ciò che suo figlio chiede/pretende. Per me sta diventando un vero incubo, i primi tre mesi di gravidanza sono stati un vero incubo, ho trascorso l’estate da sola e da ospite in casa mia, mentre lui viveva la mia vita accanto al mio compagno. Adesso sono all’ottavo mese di gravidanza e ho una paura tremenda per l’arrivo della mia bambina, ho paura che anche lei si senta un’ospite, si senta tagliata fuori dalla vita familiare.
Lo ammetto, ogni venerdì spero che lui decida di non venire, ma alla madre fa comodo liberarsene e lo porta lo stesso, spero che la presenza della sorellina lo snervi a tal punto da non voler venire più..anche perché, diciamolo chiaramente, il mio compagno ha iniziato a notare davvero tutti questi atteggiamenti ed è diventato molto insofferente nei suoi confronti. Però poi penso che potrebbe trasferirsi un giorno e continuo a chiedermi come potrò far fronte a tutto questo, ai suoi dispetti, alle sue rispostacce, al suo modo maleducato di mettermi da parte..consigli???
Cara Giada, sarebbe bello se ci raccontassi com’è andata. Come state voi quattro, ora che la piccolina è nata. Mi spiace non aver avuto parole prima. Deve essermi sfuggita la tua lunga lettera. Io capisco il desiderio di non voler convivere con la presenza ingombrante del figlio del tuo compagno, a maggior ragione per il fatto che stava per nascere il vostro bambino. Però è importante, credo, sapere una cosa: se ci si innamora di un uomo con prole, e si sceglie di costruirci una famiglia e una vita, non si può pensare di “eliminare” quel figlio. Si può decidere di fare finta che non esiste, ma tanto continuerà a spuntare nei pensieri, nei sogni, nella vita quotidiana. Non è meglio scavare, e trovare una strada per stare bene, o almeno in equilibrio? Ricordati che lui è pur sempre un bambino. Quindi, chi dirige, siete tu e il suo papà. Parlane con il tuo compagno.E’ importante che entrambi abbiate il vostro spazio. Non serve escludersi a vicenda. Poi non dovrai per forza amarlo come ami tua figlia, ma sicuramente dovrai trovare il modo di volergli bene. Di accoglierlo. Ti prometto: ce la puoi fare!
Cara mammamatrigna, grazie di cuore per aver pubblicato questa intervista che dà voce a tutte le persone che si ritrovano a vivere una relazione così difficile, permeata di emozioni contrastanti. Ho 35 anni e anch’io ho un compagno con due figlie. Io però mi confronto con una difficoltà ben precisa e non trovo testimonianze simili da nessuna parte. Quando vengono da noi, queste bambine mi stanno sempre appiccicate. Dicono di sentire la mancanza del padre, ma quando possono vederlo non ci vogliono trascorrere molto tempo insieme. Con lui si annoiano e non hanno granché da dirsi, e cercano sempre di fare qualcosa con me. Se non ci sono, chiedono dove sono e quando torno, se sono in casa mi stanno al seguito per fare le stesse cose che faccio io, se sto lavorando si siedono di fianco a me a passare il pomeriggio, se c’è da uscire è una tragedia se io non vado insieme, e via dicendo. Ma è normale tutto ciò?? Mi sento a dir poco soffocare e soprattutto mi fa imbestialire il fatto che debba occuparmi io di queste bambine quando lo scopo dei weekend congiunti è trascorrere il tempo con il padre??? vi ringrazio moltissimo per qualsiasi parola di incoraggiamento.
Mi ritrovo nelle parole e nei pensieri della nostra amica. Non è semplice gestire alcune situazioni e non è altresi semplici sentire di provare alcune emozioni che non avremmo mai pensato di provare….
Se tutte siamo arrivate qui é certo che si andava cercando una risposta, un sostegno, un non so che che ci convinca di non essere sbagliate, perché la sensazione é quella. Sentirsi dei mostri se ci pesa il fatto che i figli vengano nella casa tirata su con il compagno e sentirsi estranei, non sapere dove sedersi (sul divano, in cucina o nel terrazzo) oppure avere bisogno di “aria” o sentirsi gelose delle nostre cose, dei nostri spazi e soprattutto del nostro tempo. Confermo la frase che mai si vuole sentire: lo sapevi che aveva 3 figli! Il saperlo é un conto, il viverlo é tutt’altro e solo chi ci passa può capire il turbinio di sensazioni, emozioni,stati d’animo contrastanti..ed é facile parlare per il compagno divorziato che spesso pensa che tu sia la persona più egoista del mondo che non ama i sui splenditi bambini. Ho 30 anni, ma credo che qualunque sia l’età non si é mai pronti a questa situazione anomala per la coppia. E molto spesso ci si sente la persona più sola al mondo…
Cara Sevillanetta, anche tu parli di solitudine. Come ti capisco! é per questo che io ho aperto questo blog. Proprio per trovare qualcuno come me:-) con cui parlare, sfogarmi e sentirmi capita. Se passi da Milano il primo venerdì del mese ci sono anche gli aperitivi del club delle Matrigne della mia amica, Rossella Calabrò.
Ciao compagne di avventure. Anch’io ho bisogno di parlare con voi. Il mio compagno ha 3 bimbi ed io ho bisogno di capire…
Io mi sento un estranea.isolata costretta a capire tutto e tutti e nessuno capisce ciò che posso provare.io mi metto nell angolino e aspetto un loro cenno. Quando le prime volte mi sono fatta avanti io ho trovato un muro d ferro..che botta. A volte temo che per sempre sarà così. Io sarò sempre quella messa da parte. Sempre L ultimo pensiero. Ho tanta paura e non so se sia giusto continuare o no. Io amo il mio compagno da morire ma L amore per lui basterà?
Cara Soleana, no, l’amore non basta. E’ solo il punto di partenza. Ci vuole anche 100 grammi di pazienza, 150 grammi di ironia e 1 chilo di psicanalisi…Stare assieme a uomini, o donne, con prole da precedente matrimonio è un lavoro intenso e quotidiano. Non si può mai mollare. Mai adagiarsi sugli allori. Sempre parlare e confrontarsi, e perché no sfogarsi con chi vive situazioni simili. Come noi di mammamatrigna!
io mi ritrovo esattamente nella stessa situazione, identica! Solo che io ho anche dei suoceri che in teoria preferisco l’ex nuora!!!
è molto, molto dura. I suoceri, dì a tuo marito, di tenerli a bada. Spero che questa lunga intervista ti abbia fatto sentire meno sola. In fondo il senso di questo blog è proprio quello di condividere con altre matrigne il senso e il non senso di questa solitudine 🙂
Ciao,
leggendo l’intervista e i commenti mi sono sentita meno sola, grazie a tutte x le vostre testimonianze!
Anch’io sto con un uomo divorziato, da 10 anni ormai, e ora abbiamo una bellissima bimba di quasi 2 anni.
Lui ha 2 figlie di 20 e 19 anni, la più giovane l’ha da poco reso nonno.
Il mio rapporto con le figlie non è mai stato facile, a causa della ex moglie che le ha fin da subito istigate contro di me (anche se erano già separati da anni, quando io l’ho conosciuto ).
È stata molto dura, come tutte voi ho sempre cercato di instaurare un rapporto con le sue figlie, pur mantenendomi a debita distanza, ma ogni mio tentativo era vissuto dalla ex come un’invasione di campo. Con questa persona non è mai stato possibile alcun dialogo purtroppo, e in ogni occasione di incontro lei insultava il mio compagno, anche davanti alle figlie. Io rimanevo allibita, il mio compagno x fortuna non ha mai risposto a queste provocazioni, ma di certo queste figlie non hanno avuto un bell’esempio. Aggiungo che la signora ce le affidava quasi ogni weekend e festa, x potersene uscire in pace.
Ora i rapporti purtroppo si sono ulteriormente deteriorati, perché da quando il mio compagno è diventato nonno, c’è stato un crescendo di richieste di soldi, accompagnate ovviamente da insulti vari, e la nostra piccolina in ogni caso non è mai stata accettata. Sottolineo che entrambe le ragazze hanno rifiutato qualsiasi tipo di lavoro e sono tuttora mantenute dal mio compagno.
Io sono sincera, mi spiace x queste ragazze, ma io ho fatto tutto il possibile x loro… portate in ferie con noi, aiutate nei compiti, giocato con loro… Per anni.
Ora mi pare siano abbastanza grandi x ragionare con la propria testa. Io voglio che mia figlia cresca serena, e meno le vedo, meglio sto, perché loro scombussolano la nostra piccola famiglia (compagno sempre nervoso quando le vede o le sente).
Qualcuna ha avuto esperienze simili?
Io davvero sono dispiaciuta perché sono pur sempre le sorelle (e il nipotino)di mia figlia, ma… mi sembra di aver già dato tanto, forse troppo, in tutti questi anni… Ciò non toglie che mi senta “fallita”… Speravo di poter offrire loro un’opportunità…
Grazie per il vostro ascolto!
Cara Alice, che peccato! un’occasione persa per le figlie di suo marito di avere una sorella-zia dei loro figli, un’amichetta in più con cui giocare e passare allegre feste in famiglia. I soldi, purtroppo, quando diventano il motivo del contendere, rovinano i rapporti. Non bisognerebbe arrivarci, ma alle volte è inevitabile. Quello che consiglio io a tutte le mamme matrigne è di tenere un minimo di distanza e cercare di appianare. Se poi non si riesce, auguri alla sua piccola famiglia e lasci che le grandi facciano la loro vita!
Ciao Alice, purtroppo vivo la tua stessa identica situzione . Stò con un uomo più grande di me divorziato con due figlie (25 e 19 anni). Abbiamo un bimbo di due anni, arrivato dopo due aborti spontanei e tanti sacrifici durante la gravidanza. Ed ora sono di nuovo incinta.
le filgie del mio compagno, due autentiche egoiste, non hanno accettato me, non accettanto il mio bimbo. E non parlano più al padre.
La più grande è da novembre 15 che non parla al padre mentre l’altra alterna momenti in cui non gli parla a momenti in cui è la figlia super amorosa. Tutti questi suoi atteggiamenti sono sono in funzione di riuscire a farci lasciare come già successo due volte.
Una volta quando ero incinta ed una volta quando il bimbo aveva due mesi.
Giocano molto sul fatto dei sensi di colpa del padre. Dicono che soffrono per la separazione avvenuta nel 2009 che hanno problemi che vanno sempre dalla psicologa.
Che pretendono solo soldi ultima spesa la scuola privata della più piccola che dal liceo scientifico è passata alla scuola privata e dalla scuola privata è passata a ragioneria pomeridiana, e ad oggi ancora non si diploma.
Ho dato loro possibilità di conoscere il bimbo a giugno 2016. Solo la ragazza di 19 anni lo ha conosciuto e visto solo 2 volte e poi è sparita anche con il padre.
Poi sotto _Natale si è rifatta viva, ed ora è sparita di nuovo.
Gioca molto sul fattore psicologico del padre e lo riempie di sensi di colpa, e di conseguenza lui incolpa me che non lo ho mai aiutato.
Io allo stato attuale delle cose voglio solo tenere fuori il mio bimbo da questi loro giochetti.
Non voglio che lui venga usato come arma di ricatto, tipo: i soldi per mantenere lui li hai e noi?? e cose cosi.
Loro non parlano neanche più alla nonna zia e cugini paterni.
Io voglio solo vivere tranquilla il mio bimbo e questa nuova gravidanza. E sò per certo che come sempre loro faranno di tutto per crearmi disagia, come da 5 anni a questa parte.
Perciò posso solo che capirti….
Che situazione… e sono anche belle grandi queste ragazze, i tempi per gli egoismi, i capricci e i ricatti dovrebbero essere finiti da un pezzo. Io rimango dell’idea che la “colpa” sia di questi padri che si fanno rigirare come calzini. Va bene l’amore, la pazienza, i legami, ma un certo punto bisogno interrompere certi circoli viziosi che non fanno bene a nessuno. Loro si sentiranno sempre poco amate (perché ricevono attenzioni combinando casini, spargendo odio, e lo sanno, in cuor loro) e i papà saranno sempre più sotto scacco. Cosa può portare una situazione del genere? Ti mando un abbraccio Francesca, tu non metterti troppo sulla difensiva, apri le porte a queste ragazze se vogliono entrare, il resto cerca di fartelo scivolare addosso per il bene tuo e dei tuoi piccoli.
Ciao Sabina, ti ringrazio. Ti assicuro che ho provato a farle entrare. Ma non parlano neanche al padre, perciò io non posso proprio far nulla.
Voglio solo far vivere tranquillo mio figlio, ed affrontare con serenità questa nuova gravidanza.
Un bacio
Cara Francesca,
intanto congratulazioni per il bimbo in arrivo!
La tua situazione è molto simile alla mia, non posso che darti tutta la mia comprensione.
Un po’ di tempo è passato, da quando ho scritto, e fortunatamente x noi le cose stanno migliorando.
Nel senso che le 2 figlie egoiste non si sono più fatte vive, addirittura si negano al telefono, e il mio compagno si è rassegnato. È molto più sereno ora, e questo si riflette anche su di me e la bambina.
All’inizio non ero convinta della mia scelta e mi sentivo anche in colpa, sbagliando perché invece si è rivelata la scelta giusta. Finché abbiamo bambini piccoli dobbiamo pensare al loro benessere, e loro percepiscono quando noi siamo in ansia, o tristi.
Non lasciare che certe persone egoiste rovinino la tua felicità o quella dei tuoi figli. Tienile lontane.
Il tuo compagno capirà. Ci vuole del tempo, e tanta pazienza da parte tua, ma non mollare! Ce la puoi fare. Fai sentire al tuo compagno tutto il tuo affetto, stagli molto vicino, ma mantieniti ferma nei confronti delle figlie. Anche x il bene del padre, ho capito sensi di colpa ma non può permettere loro di rovinarvi la vita.
Un grande abbraccio, abbi fiducia in te stessa e vedrai che ce la farai.
Grazie Alice.
Non penso che il mio compagno si rassegnerà mai.
Lui un pò incolpa me di questa situazione, non rendendosi conto che già prima che lo conoscessi aveva questi problemi.
Spero riesca ad accettare questa sua situazione in modo che potrà vivere più sereno e godersi il nostro bimbo.
HO LETTO TUTTO E VORREI TANTO RACCONTARE LA MIA STORIA DI MADRE E MATRIGNA ANCHE IO… HO TROVATO TANTE SOMIGLIANZE IN QUELLO CHE VIVE LEI ANCHE SE IO FORSE HO UNA SITUAZIONE ANCORA Più PESANTE Perché DI FIGLI ADOTTIVI NE HO EREDITATI 2 DI CUI UNO TOSSICODIPENDENTE, INOLTRE HO UN FIGLIO MIO DAL MIO PRIMO MATRIMONIO E QUINDI NON E’ NE FRATELLO NE SORELLA CON I FIGLI DEL MIO COMPAGNO… C’è QUALCUNO IN LINEA CHE VUOLE RACCOGLIERE I MIEI SFOGHI??? SONO SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI!!!
ciao,anche se l’articolo è vecchio mi sento di congratularmi con te per la schiettezza cono cui scrivi..io ho rischiato il linciaggio solo perchè ho espresso il tuo stesso senso di inadeguatezza,di rabbia,di amore e di confusione.per quanto mi riguarda non so se ce la farò mai a metabolizzare ,stavo scrivendo SUPERARE,ma in realtà non si supera..nei sogni si ,eccome.sogno il mio Lui single,che mi chiede la mano(è divorziato nella realtà),con cui condividere l’esperienza del primo figlio(Ha una figlia in realtà).
Al 90% sono tutte parole mie in questa lettera!
L’ho fatta leggere al mio compagno che ha bofonchiato qualcosa tipo “questa prima dice che non vuole la figliastra tra i piedi e poi che ci vuole passare del tempo da sola.. Bah”.
Tutto qua.
Speravo lo illuminasse, leggere una lettera così diretta e forte, e mi chiedo se ci ragionerà su (anche senza dirmelo).
Noi stiamo insieme da pochissimo, appena 5 mesi, siamo entrambi trentenni ma lui ha due figli piccoli, 6 e 2.
Separato da poco, non era sposato ma lei è una pazza fulminata che estorce soldi a più non posso (vuole il doppio di quello che ha stabilito il giudice, per farvi capire il tipo..)
Lui è abbastanza bravo, sicuramente secondo me troppo morbido, poco polso, con la figlia femmina poi inutile che vado a ripetere le parole già scritte da tutte nei commenti.
La bimba comunque mi adora, a me all’inizio stava simpatica e non mi sembrava impossibile la gestione del tutto, poi ci ho passato il weekend insieme e mi sono giurata: MAI PIU.
Ora nei weekend alternati io vado in hotel, mi piace stare sola ed è una mia scelta andarmene, lui ci vorrebbe tutti insieme..
Ma io non ce la faccio, odio i suoi bambini solo per il fatto che esistono, odio me per essermi innamorata di lui che non potrà mai vivere con me tutta la magia della prima gravidanza, odio non essere la sua unica ragione di vita..
“L’amore vuole l’esclusiva”, quindi no, non mi sento un mostro.
Ma lui si, mi ci fa un po’ sentire e quando mi dice che sogna che i suoi figli si trasferiscano con noi.. Io vorrei baciare i fornelli a gas.
Odio dormire sul divano da sola, odio essere svegliata all’alba con quella macchinetta che parla e non smette più, odio essere invisibile per lui se ci sono loro.
Ho una sola amica con figli, che un pochino prova a capirmi e ad aiutarmi ma ho bisogno di parlare con qualcuno che ci sia passato.. Qualcuno che mi aiuti a capire come posso parlare con il mio compagno senza ferirlo…
Help
Carissima Stefania, cinque mesi sono pochi per qualunque relazione, anche con uomini senza prole! datti tempo. Però tutta questa rabbia che sfoghi devi ascoltarla,e capire se puoi superarla. Se capisci che non è la tua strada, scappa via. Il mare è pieno di pesci, diceva una cara amica di mia mamma. Invece se senti che è l’uomo con cui vuoi condividere la tua vita adulta, a costo di condividerla anche con i suoi figli (i legami con i figli non si spezzano, e devi sapere che tu arriverai sempre “dopo”, non perché vali meno, ma perché i figli sono piccoli, e meritano protezioni e attenzioni che un adulto non merita…), allora va avanti. E ricordati: parla sempre con lui, trova qualcuno di fiducia (amico, psicologo) con cui sfogarti e condividere i problemi, gioca e ridi sulle situazioni che appaiono drammatiche, sii forte!!
Ragazze posso raccontarvi anche io la mia storia? Mi rivedo moltissimo in quello che ho letto!!! Però la mia storia ha una differenza. Che la madre purtroppo è scomparsa, deceduta. X cui io ho conosciuto un uomo vedovo padre di due figli.
cara acrobat,come ti capisco..io non accetterei mai che la figlia del mio compagno si trasferisse a casa nostra,preferirei fare le valigie.Non la sopporto,mi sta sempre appiccicata,non mi fa respirare e lui non mi aiuta per niente,anzi dice che sono insensibile e che devo prendere tutto il pacchetto se voglio stare con lui.dopo un anno sono esasperata e siamo in pausa di riflessione.ho paura di rovinarmi la vita e in più sono dispiaciuta perchè mi sento l’eterna seconda.lui è già statto sposato,ha già una figlia,ha già fatto tutto in pratica e io mi sento come se avessi dovuto saltare tante tappe della mia vita per arrivare a lui
Devo assolutamente quotarmi e tornare a scrivere qui, a mo’ di terapia per me stessa!!!
Stamattina trovo nelle email il link a questa discussione per caso, ero sicura di aver scritto con chissà quale nickname (mi sono ritrovata subito! 😀 ) e ero curiosa di rileggere cosa pensavo.
Perché praticamente, poche settimane dopo quel mio commento ci siamo lasciati, e benedico il cielo per questo.
Probabilmente lui cercava una mamma sostituta, perché infatti si è subito rifidanzato con l’ex moglie del nuovo compagno della sua ex. Giuro, non avete letto male. Hanno praticamente scambiato le coppie… poveri bambini mi viene da dire.
Detto ciò, fatto il trasloco da sola in maniera disumana e improvvisa, mi ero OVVIAMENTE giurata di non cadere mai più nella trappola di uomo separato con figli.
Mi trasferisco a Km di distanza.. e dopo un anno da sola, conosco il nuovo vicino di casa. Bello come pochi, il mio uomo ideale. Con due figli. DI NUOVO di 2 e 6 ANNI! La cazzo di fotocopia!!!!
Mi sento padrona delle mie azioni e forte della mia esperienza, perciò penso di avere assolutamente il controllo di tutto.
In più io ho la mia casa, lui la sua.
Nasce una passione sfrenata, disperata.
Si trasforma in amore (vorrei bestemmiare) e oggi, 19 Aprile 2020 mi ritrovo ancora qui, invischiata fino al collo, innamorata di un separato in attesa di divorzio con due figli tremendi, e mi chiedi ogni giorno come questo sia potuto succedere.
Ci siamo lasciati eh, anzi lui ha deciso di sparire (sparire.. il mio vicino di casa… in quarantena…. una barzelletta praticamente)
e scrivo qui probabilmente solo perché voglio tornare a rileggermi, ancora, tra qualche tempo, e darmi due schiaffi da sola.
E’ innegabile a questo punto, che per chi come me soffre di dipendenza affettiva e non ha avuto un padre presente, questi soggetti amorevoli con il biberon in mano ci fanno sentire l’odore di “casa”, si insinuano nel modo più becero facendo leva sulle nostre mancanze infantili.
Un uomo forte, bello, muscoloso, che però sa fare le pastine e insegna ai bambini ad andare in bicicletta.. c’è qualcosa di atavico in questa attrazione.
“Proteggere – provvedere – procreare”. È difficile resistere ad un richiamo così antico.
Ma lo dico a me e lo dico a voi: non saremo mai le prime, nemmeno forse le ultime…e non verremo mai prima.
I pochi soldi che esistono saranno per i primi figli, il tempo pure, l’amore pure, lo spazio, i pensieri.. tutto.
Semplicemente per noi non c’è abbastanza spazio, e io sono stanca morta di accattarmi le briciole. Fine.
Che poi ovviamente parliamo di “brave persone”, che quindi danno il mantenimento puntuali a costo poi di non avere manco 20€ per mettere benzina alla macchina, al costo di non poter manco andare al ristorante una sera (in un anno è successo due volte). Perché ci sarà sempre un apparecchio da mettere, un occhiale da cambiare, etc etc…
Ma che vita è?
No grazie.
Capito “ACROBAT”? E N N E O, No grazie. Cerca di volerti bene.
Io e il mio compagno stiamo insieme da 11 mesi e da 4 conviviamo.lui ha una figlia di 4 anni che sarà probabilmente la cusa della nostra fine perche lui è assolutamente incapace di educarla come una bambina normale perche “è figlia di genitori separati”e allora va sempre difesa,coccolata ecc.la madre da quando viviamo insieme ha deciso di nn farla dormire piu da noi e io dico-meno male..La bambina ha un buon rapportocon me ma ovviamente nn riconosce la mia presenza come una figura educativa,pertanto fa quello che vuole e se la rimprovero il mio compagno rimprovera me.lui è disgustosamente smielato nei suoi confronti,quando la bambina fa i capricci seguono dieci minuti di baci e abbracci perche nn sia mai che la bambina pianga!subito a consolarla amche quando si tratta di un mero capriccio.lui l ha abituata ad essere alcentro dell attenziome giustificandosi dicendoche la vede poco.di conseguenza quandoc’è lei dobbiamo tutti starle dietro,lo rincorre persino quando lui va in bagno.la convicenza è insostemibile,io voglio mettere regole chiare e defjnite,come si farebbe con un nostro figlio,voglio il rispetto degli spazi voglio che la bambina impari ad essere autonoma e indipendente ma lui continua ad essere eccessivamente tollerante e alla fine lei ottiene sempre quelloche vuole,ovvero essere al cemtro dell’attenzione.e per giunta lui nm vuole figli con me fino a che non risolviamo questi problemi.peccato che io soffro di una brutta malattia che mina la fertilità e nn posso aspettare a lungo.ci amiamo tantissimo,lui è un uomo meraviglioso ma la presenza di sua figlja ci sta portando via la felicità e la speranza di un futuro perche lui nn riesce a normalizzare la sua posizione di genitore.io voglio bene alla bambina,lei me ne vuole,il problema è il padre.peraltro accusa me di nn essere paziente e comprensiva ma io ho subito di tutto(dalle angherie della madre biologica alla assokuta indifferemza da parte di tutti i familiari suoi rispetto alla mia difficile posiziomne) ed ora inizio ad esere stanca.desidero normalita.la bambina viene da noi due volte a settimana per decisione della madre e sjamo in attesa della semtemza del giudice.e per me adesso quei giorni sono un incubo.assisto a scene deprimenti.nn possiamo neamche parlare un momento io e lui che lei viene a cercarci e piange e allora li tutti a consolarla.ma se le accendiamo prima la tv e poi andiamo a parlare in un altra stanza allora nn piange..a dimostrazione che nn si tratta di gelosia o paura di abbandono ma di un mero capriccio.io ritengo dovrebbe essere piu assertivo ed invece amche quando la rimprovera lo fa con un tono cosi smielato che nn sembra affatto un rimprovero.ci stiamo perdendo,l’pre nn basta.
Gentile Graziella, Roma non è stata costruita in un giorno. Per costruire una famiglia, allargata o anche “semplice”, ci vogliono anni. Datti tempo. Riguardo ai “capricci” della bambina, certamente il padre deve porre regole, e non farsi ricattare, ma non credi che la strada della buona educazione, di un figlio o di un figliastro, passi dall’amore? Non è solo questione di avere “buoni rapporti”, i bambini pretendono attenzioni, gioco e amore. le regole le evitano… o più probabilmente a 4 anni non le capiscono. Forse, può aiutarti, leggere un libro su come funziona la testa di un bambino di 4 anni. E magari ripensare a come eri tu a quell’età. Ci vuole tanta pazienza e amore coi bambini…e pure coi mariti! In bocca al lupo
Ciao a tutte matrigne,
è da qualche giorno che leggo e rileggo l’intervista e i vostri commenti e non riesco a smettere di farlo. Sono una matrigna anche io, di un bambino di 10 anni che non vive nella stessa città del padre e per questo motivo passa ogni festa, ponte e tutte le vacanze estive con il papà ed anche un weekend oltre 15 giorni. Io e il mio compagno stiamo insieme da tre anni e “conviviamo”. Le virgolette ci sono perchè io ho casa mia, lui casa sua. Siamo da me quando non c’è il piccolo e da lui quando invece il bimbo è con noi… ma solo fino a poco tempo fa. Ora infatti io preferisco restare a casa mia quando il figlio è qui. All’inizio andava tutto bene, lui mi adorova e io altrettanto. Ora invece è diventato geloso del suo papà e mi sopporta a malapena. Premetto che fino a poco tempo fa il bambino non aveva ben chiara la natura del rapporto tra me e suo padre, per lui eravamo solo tanto tanto amici, anche perchè il padre non ha mai risposto in modo chiaro alle sue domande lasciando spazio quindi all’incertezza. Ora invece il bambino ha capito che io e il papà stiamo insieme e sembra non volerlo accettare… figuriamoci se sapesse che io e il padre viviamo insieme…. Da quando i rapporti tra me il bimbo sono cambiati inizio a sentirmi anche io una matrigna cattiva e se prima alcune cose e comportamenti suoi e del padre sembrava non mi dessero fastidio, ora invece non li tollero al punto tale da restare da sola per giorni. Detesto il mio compagno che mi saluta come se fossi una amica che incontra per caso per strada quando è in presenza di suo figlio, detesto alcuni comportamenti del bambino… è irascibile, pigro fino all’inverosimile, viziato e presuntuoso e il padre non è mai incisivo con lui… ma poi alla fine mi dico, macchisenefrega, non è mica figlio mio lo educassero come credono. Ma dura poco, perchè invece mi frega, mi frega perchè i suoi comportamenti incidono sul mio stato d’animo. Non riesco più a trascorrere molto tempo insieme a loro, non sto bene, non mi piace sentirmi trasparente, non mi piace non sentirmi parte di quella famiglia, perchè a parole è facile dire che siamo una famiglia, ma non è così. Mi sembra che la famiglia allargata sia in fondo un semplice surrogato della famiglia vera, non una altra famiglia. Perchè la famiglia è per me il luogo psichico dove ti senti protetta e compresa e soprattutto dove non ti senti mai sola. Quando siamo in tre io mi sento più sola che mai. C’è da aggiungere che non posso avere figli e che per me incontrare ed innamorarmi del mio compagno che un figlio ce l’aveva già mi è sembrato allora una specie di miracolo. Eh si, che bello, un figlio c’è, non mi sentirò in colpa per non poterlo fare e soprattutto mi sembrava una opportunità incredibile per me, poter vivere e partecipare anche io alla evoluzione e la crescita di un piccolo uomo e poter assorbire e respirare la freschezza e l’allegria che solo un bambino e poi un ragazzo porta inevitabilmente anche nelle vita delle persone che lo circondano. Ora sto mettendo in dubbio queste mie convinzioni. Percepisco la sua presenza come un disequilibrio nella mia vita di coppia e nella mia vita personale. Anche quando non sto con loro non sto mai bene. Il desiderio di stare sola mi fa sentire inadeguata e affatto materna e sebbene il mio compagno sembra non giudicarmi per questa scelta, anzi mi dice sempre di fare ciò sento, sento però di ferirlo e di procurargli una sofferenza. Sta per finire la scuola e a giorni il bambino si trasferirà qui fino a settembre, lo scorso anno siamo stati sempre insieme, quest’anno non andrà così. Certo ci vedremo, per una pizza o un gelato, e forse passeremo qualche giorno al mare insieme… ma è questo quello che desideravo per me? io non immaginavo di potermi sentire così e mai avrei immaginato di desiderare di stare lontana da loro due insieme…
Carissima Stefania, sento tanta sofferenza nelle tue parole. Non posso sapere cosa ti abbia portato a questa situazione, perché “prima” eri felice di stare con loro, perché “oggi” senti di non esserlo più. Quello che posso dire, visto che il bambino ha solo 10 anni, è che è ancora abbastanza piccolo per creare una relazione “bella” con te. Molto dipende anche dal papà, e compagno, che dovrebbe avere il coraggio, io credo, di “presentarti ufficialmente” come compagna, e donna importante della sua vita. Avendo il coraggio di spiegare a suo figlio che tu sei importante per lui, che sono cose che capirà quando sarà grande, ma che avere una compagna a cui si vuole bene rende “papà un uomo e un papà migliore”. Spero che tu abbia modo di scoprire la tua strada di felicità. Un caro saluto
Sono una matrigna da anni. La situazione non è mai migliorata, né cambiata, anzi semmai peggiorata. Lui ha una figlia che ora ha 13 anni, stiamo insieme da quando ne aveva 5, quindi era molto piccola. Pensavo fosse semplice amare una bimba piccola ma crescendo ci siamo molto allontanate. Se prima mi vedeva almeno come un’amica poi ha iniziato a non considerarmi più, sempre meno sempre meno, ora non esisto. Sono in casa ma è come se non ci fossi. Ora abbiamo voluto un bambino “nostro” e la situazione è degenerata. Il mio piccolo ha quasi un anno e lei in un anno non lo ha mai coccolato nemmeno una volta, nemmeno per sbaglio. Io ho preso l’abitudine di lasciarli tra di loro quando lei a casa nostra, pensavo fosse una buona idea ma in pratica mi sento un’ospite in casa mia. In questo periodo è con noi, come tutte le vacanze e io la sera vado a letto alle 9 per lasciarli da soli. Quando rimango alzata è tutta una polemica, il posto sul divano, il film da vedere, il mio compagno in pratica non mi tocca fino a che lei non è a dormire. Lui cambia molto quando la bambina in casa, diventa una specie di giullare che mi sembra di avere un altro figlio in casa. L’equilibrio tra di noi sparisce. Sono stanca e a volte vorrei non aver intrapreso questa strada. Lui non capisce. Anzi, non vede. E quando ne parliamo mi guarda come se fossi matta. Non vedo l’ora che lei sia grande, che non venga più a trovarci e mi sento un mostro per questo. Ma certo non immaginavo una vita così.
Sono approdata anche io sul blog alla ricerca di uno spazio di confronto con chi vive le difficoltà di avere un compagno con figli (nel mio caso, figlia) da precedente matrimonio.
Nel mio caso, si tratta comunque di una figlia grande – 21 anni – che non vive con noi. Il rapporto a prima vista non sembra particolarmente problematico, non ci sono conflitti evidenti, ma tante piccole incomprensioni che rendono difficile e poco naturale il rapporto. Non è facile – pure cercando di immedesimarsi nei problemi dei ragazzi – per chi poi non ha figli propri e le sofferenze sono comunque molte. Soprattutto perchè – mentre io sono una persona che tende ad essere molto chiara ed aperta – dall’altra parte devo sempre capire cosa è successo o quali sono gli stati d’animo solo da particolari atteggiamenti.
Io se c’è qualcosa che non va cerco di chiarire subito; lei invece – non dicendo mai cosa è accaduto e perchè ritiene che ci sia qualcosa che non va – al massimo sparisce.
Cerco di capire sempre il disagio, anche se a volte – visto che la separazione dei genitori è stata del tutto consensuale – ho la sensazione che se ne approfitti un po’.
Anche a me tutti dicono “lo sapevi che non sarebbe stato facile” e soprattutto “non siete obbligate ad avere un rapporto” ma – se si ama il proprio compagno – è normale cercare di stabilire con la figlia una relazione – pure rispettosa della sua vita e delle sue scelte.
E per me è anche normale provare dell’affetto profondo per lei.
Anche lei mi ha spesso espresso i suoi sentimenti, ma poi letteralmente sparische per lunghi periodi e per me questo è davvero un grande dolore. Provo a capirne le ragioni, ma purtroppo poi per me l’immediatezza e la naturalezza vanno a farsi benedire…
Ragazze posso raccontarvi anche io la mia storia? Mi rivedo moltissimo in quello che ho letto!!! Però la mia storia ha una differenza. Che la madre purtroppo è scomparsa, deceduta. X cui io ho conosciuto un uomo vedovo padre di due figli.
Ragazze ho concluso la mia storia durata cinque anni, con un uomo vedovo padre di due figli. Mi ha lasciato lui dicendo che non sono la donna della sua vita. Abbiamo avuto parecchie difficoltà in questi anni . Non come coppia ma come coppia genitoriale! Quando ci trovavamo
In quattro era un disastro . Mi sentivo spesso sola e triste. Vedevo lui molto preso dai suoi figli e sopratutto questa tragica scomparsa della mamma creava in lui sempre la voglia di fare di più e di più per paura che soffrissero. Mi ha lasciato due mesi fa ed ora ha già ufficializzato un fidanzamento con una nuova donna con cui si è fatto vedere anche già dai bimbi. Probabilmente lui è alla ricerca di una madre x i suoi bambini. Cosa ne pensate? Io ho 30 anni e lui 39. I bimbi sette e 16 anni. Grazie a chi mi risponderà.
Dico che sei più che fortunata.ti puoi rifare benissimo una vita con un uomo single , puoi avere una famiglia tutta tua senza dover sopportare figli non tuoi.vai avanti per la tua strada e ringrazia la donna che te lo ha “portato via”.ha bisogno della madre surrogata per i suoi figli, ha bisogno di quello
si ma il problema è che a me manca molto la bambina. é stato il padre a voler finire questa storia per tanti motivi,ma a me manca lui e sto soffrendo molto per questa situazione,anche perchè lui non mi ha più permesso di vedere la bimba,con cui,dopo tante difficoltà ero riuscita a costruire un rapporto che però era spesso alterato quando era presente il padre con la sua gelosia e paura. ; mentre Con il ragazzino adolescente,nonostante fosse un bravo ragazzino non ho mai avuto un gran rapporto. Il ragazzo non è figlio del mio ex,ma l’ha preso in affido perchè Il padre naturale ce l’ha ma vive in un altra regione e si è rifatto una vita con un’altra donna per cui il mio ex ha la bimba e il ragazzino, e di fatto anche se ci sono i nonni materni e paterni che aiutano il padre, i figli vivono con lui.In tutto questo lui mi ha lasciato dicendo che vuole una persona che ami incondizionatamente i suoi figli e che si sacrifichi per loro e che sia presente.Cosa ne pensate? a,cosa non meno importante,dopo la fine della nostra relazione durata 5 anni dove oltre ad aver coinvolto i figli sono state coinvolte le rispettive famiglie,la mia e la sua ,lui ha trovato un altra ragazza con cui dopo un mese ha ufficializzato il fidanzamento su facebook e si è già fatto vedere dai figli con la nuova “amica”.Io ragazze sono allibita, ma come può un uomo di 40 anni padre di due figli agire in questo modo?
Vorrei solo farci i complimenti, perché noi donne siamo e saremo sempre forti e fragili come nessun uomo potrà mai esserlo o capirlo.
Forti perché di fronte alla scelta la mia vita o la ns vita, sceglieremo sempre la ns vita (la coppia e tutto quello che si porta dietro nello zaino: figli , ex, suoceri, amici…). fragili perché ogni giorno siamo immerse e sprofondate nelle ns vite e cerchiamo di sopravvivere tenendo tutto dentro… fino che non si esplode. E poi, anche quando esce tutto… torniamo ad essere forti e non riusciamo a vivere solo per noi. E’ la ns condizione di donne. Alle volte sento amiche in forte difficoltà perché il marito non le calcola… altre volte lo sono perché sono loro a non calcolare il marito e vorrebbero che lui facesse qualcosa. Io sono fortunata, ho un marito presente ed innamorato, ma..
Anche io , come voi, sono donna e matrigna. Già questo nome è orribile, sarebbe più carino un …. non mi viene in mente. Magari qualcuna di voi lo suggerisce. Così lo possiamo usare. E condivido tutto ma proprio tutto di quello che avete detto.
Grazie per quello che avete scritto, ho pianto e riso… e mi sono sentita meno sola grazie
Ciao a tutte! Mi sono imbattuta in questo blog perchè anche io vivo più o meno una situazione simile. Premetto che frequento questo ragazzo da un mese (quindi pochissimo tempo) ma lo conosco da 9 anni. Lui ha un figlio di un anno nato da una storia con una sua ex con la quale non ha ottimi rapporti (loro non sono sposati, il bambino non lo stavano cercando, non si sopportano)…c’è stata settimana scorsa la sentenza del giudice il quale ha stabilito i giorni in cui lui può tenere il bambino (due pomeriggi a settimana quando lavora il mattino e un giorno a settimana quando lavora il pomeriggio).
Io ho 30 anni, lui 31.
Ero una di quelle classiche ragazze “figurati, un uomo con figli? Ma neanche a parlarne!”. E invece come spesso capita, ecco che ci sono cascata anche io…so che un mese di frequentazione è davvero poco, ma sapete quella sensazione sulla pelle che vi fa dire “lui è quello giusto!”? Esatto, continuo a dirmi ogni giorno che per lui vale la pena soffrire un po’.
Ma ammetto di avere molta paura. Non so cosa aspettarmi, non so come si evolveranno le cose, quanto tempo disponibile ci sarà per poter stare insieme io e lui (da soli)…sono molto felice quando lo vedo con il bambino perchè lui è davvero un bravissimo papà (a differenza di quello che dice la madre del bambino che so già che appena saprà di noi cercherà in tutti i modi di metterci i bastoni tra le ruote)…
Ebbene, ho bisogno di sostegno psicologico da parte di chi ci è già passata perchè davvero non so come affrontare questa cosa, ma so che voglio affrontarla perchè come già detto so che per lui ne vale la pena!
Aspetto vostri consigli <3
Ciao! Come è finito questo blog, puo disegnare una bimba di 7 anni i cuori? Si, potrebbe pure avere ragione la ex, a mio avviso si, specialmente se come all inizio ti contradici in termini, la figlia, la bimba un po si e un po no, un po prima e un po dopo, prima è mia, e la senti vostra, poi quando la realizzazione compare tende subito a svanire o lasciar posto al secondo . Si comunque, per dire che e passato appena TRE Anni, beh stai correndo . . rischi poi di pentirti . Comunque ti faccio anche i miei auguri! E BUON COMPLETAMENTO DEI VOSTRI AFFETTI E INTERESSI! Ciao!
Ho trovato per caso questo sito…proprio ora che ne ho più bisogno.io frequento un papà vedovo da 4 anni con due figli.sembra tutto perfetto,ma io non riesco a non sentirmi amata al cento per cento.mi sento sciocca ed insensibile,ma non riesco a metabolizzare questa cosa.aiutatemi
Ho letto tutti i vostri commenti per capire se c’è un caso che assomiglia alla mia . Da 1 anno sto assieme a un uomo di 52 anni, separato con 2 figlie oggi la più grande ha 32 e una nipote di 9 anni. Adesso abbiamo il seguente problema che lui sta vivendo da quando si è separato quando la figlia più grande aveva 9 anni. La figlia più grande ha trascorso un’adolescenza molto difficile ( case famiglia, psicologi ecc) incolpando i genitori fino ad oggi dalla sua situazione e vita attuale.
Dopo 3 aborti è nata la nipote senza il padre che non ha voluto riconoscerla. La figlia sta riscontrando da 4 anni un’ malattia rara in combinazione con dei attacchi psichici che l’hanno impossibilitata di seguire sua figlia e tramite gli assistenti sociali è stato deciso da 1 anno di dare l’affidamento ai nonni , suoi genitori il mio compagno suo padre. La bambina ha voluto stare dal nonno (mio compagno) che però vive dalla madre(75anni) e hanno solo 2 stanze da letto. Qui iniziano i problemi siccome il mio compagno soffre di un tremendo senso di colpa, del matrimonio fallito, la figlia che lo ricatta con esso in ogni modo possibile fino ad oggi e lui crede che la nipote deve essere tratta come un caso raro per cui va viziata e assecondata in ogni sua richiesta, capriccio e pianti !!. Ha dormito per 4 mesi nel lettone con il nonno !! Già questa cosa per me è in-pensabile che una bambina di 9 anni dorme assieme al nonno ! una Bambina ha bisogno dei suoi spazi e del suo letto e/o cameretta a quest’età ! Dopo l’estate l’ex-moglie del mio compagno ha deciso di fare una cameretta per la bambina a casa sua dove vive con il suo compagno per farla avere un po’ di stabilità cambiando anche scuola ( prima andava a scuola vicino a casa del nonno) stando vicino ai cugini della sorella della nonna. Adesso stiamo vivendo da un paio di mesi la seguente situazione che la bambina si ha creato una gelosia morbosa nel confronto del nonno e non vuole più andare a nessuna parte se ci sono io .. Finché non sapeva ancora che stiamo assieme andava tutto bene . Da nquando ha saputa delle nostre vacanze assieme ha iniziata a manipolare ogni momento che dovevamo vederci incl. le fine settimane facendo delle sceneggiate finendo in lacrime o peggio finchè il nonno non cedeva e la portava a casa sua chiamandomi che la bimba aveva bisogno di lui che doveva stare con lei finchè non si addormenta nel suo lettone ! Siccome il suo ex- la nonna è molto più rigida, non la fa dormire nel suo lettone dato che ha la sua cameretta e non sta nemmeno affianco a lei finchè nn si addormenta .. ha capito che convivendo dal nonno le sta molto meglio perchè le asseconda in tutto ! Già abbiamo parecchi problemi per via della sua figlia più grande che non può seguire la bambina e non vuole trovarla a casa di suo madre cosi dobbiamo trovare migliaia di costruzioni di farla vedere la bambina siccome nn può prendere la patente dovuto alla sua patologia il mio compagno le fa da autista quotidianamente e secondo lei lui è obbligato di farlo dato che questa situazione sua ( la separazione ecc) è colpa sua .. Una situazione non facile che ci fa litigare spesso sopratutto quando siamo in giro e lei chiama per dei passaggi dato che io la lascerei spesso volentieri anche a piedi quando fa di nuovo delle sceneggiate al telefono che insiste all’istante di essere portata in giro come una bambina viziata ! Me non vuole conoscere ne vedere e sinceramente la cosa è reciproca ! Lei tace è acconsente per non litigare con lei perchè non gli piace i litigi ! in fatti cosi litighiamo noi a posto suo ! In poco parole la bambina di 9 anni ha capito che ha una vita non facile con la madre ammalata, vivendo al momento dalla nonna. Il mio compagno e la sua ex- continuano a trattare la bimba come una specie in via di estinzione, regalandola ogni cosa che vuole, facendola fare quello che vuole insomma per i miei gusti la bambina sta rischiando di diventare viziatissima ed insopportabile in questo modo ! Non solo per lei ma sopratutto per i suoi coetanei.! Lui sta facendo condizionare la sua vita dalla sua ex, la figlia e la sua nipote in questo modo .. Gli ultimi scontri con la bambina sono state che lui non ha voluto spiegare certi atti di educazione nei miei confronti e lasciato spiegare a me dove la bambina mi ha risposta molto maleducata mentre lui rideva .. Io mi sono ribellata con lui a questo punto perché nn sarebbe mica compito di spiegare alla sua nipote come si si deve comportare a quel età ! Io lo amo tanto perchè è un buonissimo uomo con l’unico difetto che non riesce a combattere contro 3 donne ! Io non so quanto resisto se questa situazione sua potrà essere risolto con l’amore che ho per lui o meno.. Io mi sento spesso di troppo e abbandonata a me stessa quando lui deve scappare per “salvare” la sua famiglia dell’ennesima crisi !! Come lui ha diritto di farsi una vita ce l’ho anch’io (ho 45 anni).Non mi sembra che chi non ha figli non può parlare o non può sapere come si devono imporre delle regole da adulti nei confronto dei bambini o propri figli ! Per lui sembra che io a volte stia esagerando nel mio punto di visto quando discutiamo di questo argomento ! Non sono per niente tranquilla del nostro futuro per questi motivi perché vedo che lui non agisce!!
Cara Mammatrigna, mi sono imbattuta in questo articolo e per certe questioni siamo sulla stessa lunghezza d’onda..volevo chiederti a distanza di qualche anno dall’articolo come si sono evolute le cose
Un caro saluto
IL periodo della quarantena abbiamo deciso entrambi di prendere una pausa di riflessione con il nostro rapporto dopo 3 anni, per la complicata e difficile gestione, secondo lui, della sua famiglia. Lui si è trovato all’età di quasi 20 anni di aversi dovuto sposare quando è nata la prima figlia. Il matrimonio è stato un tormento quotidiano con molto alterazioni durante i litigi che col tempo peggioravano. La 2° figlia è nata dopo l’ennesimo rappacificamento .. 3 anni dopo la sua nascita si sono lasciati comunque e lui tornò dai genitori. La figlia più grande mostrava già durante l’infanzia delle problematiche dissociative, molto introversa di poche parole. Dall’ età di 9 anni era già sottoposto agli controlli e monitoraggio presso gli assistenti sociali dovuto alle varie caratteristiche dissociative con disturbi compulsive di carattere aggressivo seguito con dei periodi di depressione. Dopo la separazione si è ribellata in un adolescente molto aggressiva, dispettosa e bullo. Questo comportamento probabilmente una reazione alla sua insoddisfazione, rabbia e frustrazione e del fatto che lei si rendeva conto di non essere attraente esteticamente come la sorellina e nemmeno di carattere. Si buttò nella vita notturna e compagnie di solo ed esclusivamente nord-africani. Dopo un’adolescenza molto turbolente rimase incinta …. 12 anni fa nacque la nipote. Sua figlia ha vissuto da ragazza madre da sola finché la bambina non aveva 3 anni dopodiché ha cominciato a lasciare regolarmente la figlia a casa di sua nonna paterna, dove nel frattempo era di nuovo tornato ad abitare il mio partner( 3°rientro). La nipote si può dire è stata cresciuta dal mio partner e la bisnonna dall’età di 3 a 9 anni. Altro senso di colpa e rimorso con cui convive il mio partner che la bambina ha avuto un’infanzia in assenza della madre perché era più interessata a condividere il tempo con il suo moroso e amici..
Lui ha instaurato un rapporto con la nipote come fosse il padre. La bisnonna essendo una donna anziana e rigida, non si rende conto che eticamente e per la situazione problematica della bambina non riconosce il fatto che certi comportamenti e abitudini dei “vecchi tempi” non vanno più bene giorno d’oggi e sopratutto nella situazione della bambina. E replica continuamente di aver cresciuto anche lei i suoi figli cosi. Per fortuna gli assistenti sociali hanno potuto farla ragionare. La nipote all”età di 9 anni aveva già vissuta esperienze e situazioni che altri bambini non capiranno mai….sono successe diversi episodi nella sua vita , sempre dovute alla compagnia che frequenta la figlia. Ora ne ha 12anni ed è molto più sveglia delle sue coetanei. Sua ex- moglie ha deciso, giustamente, di chiedere l’affidamento temporaneo della nipote perché si rendevano conto che la figlia non era in grado di adempiere alle esigenze della bambina. Dopo questa decisione ha iniziato il calvario anche per me e mio partner tra sua ex- moglie e le visite della nipotina con tutte le annesse problematiche nel rapporto di coppia. La nipote si è creata una gelosia e un attaccamento morboso al mio partner in combinazione con una rivalità e offensivo nei miei confronti che fino ad oggi è riuscita a mantenere in piedi… Sembra che stia sempre a complottare qualcosa per arrivare al suo scopo con molto scaltrezza e astuzia riesce ad innescare dei litigi o discorsi a casa sempre a discapito mio alla fine. Con la consapevolezza che il mio partner la difende in tutto per tutto.
Non posso dirle niente o rimproverarla quando si comporta e risponde male o mi ignora perché secondo il mio compagno lei ha una situazione molto complicata e particolare… L’unica più furba di tutti e lei…. la bambina ha capito tutto come manipolare gli adulti e ci va a nozze !! . Invece al contrario con me ha capito che io non sono cosi “buona credulona” come i suoi nonni e io l’ho già “schedata” come cerca di ottenere qualsiasi cosa con le sue “moine” e sceneggiate di urli o finti pianti”, i musi che tira rovinando le feste di famiglia o compleanni altrui quando le cose non vanno come vuole lei…. Attualmente la bimba vive d 3 anni dalla nonna materna dove rimane sicuramente finché non avrà 18 anni. Siccome sua madre è stata finalmente diagnostica l’anno scorso autistica con il sindrome di Asperger in combinazione con un forte disturbo di personalità. Almeno si può riconoscere e approfondire ora tramite le terapie mirate il perché del suo comportamento tutti questi anni.. Ma ho paura che il mio impegno qui è stato tutto inutile . Siamo riusciti a trovare questa psicologa specializzata per capire finalmente le sue problematiche comportamentali. E se finalmente era disposta a farsi aiutare dato che la sua vita ed il suo comportamento diventa sempre più pesante per lei ma anche per chi le sta vicino. Lei è molto cocciuta e orgogliosa oltre tutte le patologie che ha …si è espresso con la psicologa che non è “matta” e non ha bisogno di aiuto. Non vi sto a spiegare tutte le avventure e situazioni con lei già passate. Non c’è nessuna “zavorra” più pesante nella vita per un genitore e chi ci sta attorno. .. Meno male che lei si definisce “normale” .. Oltretutto anche il rapporto tra la figlia e ex- moglie non ci aiuta. Sua- ex moglie, in un certo senso la capisco, ha una rabbia per l’impotenza nei confronti della figlia ribelle, non comunicativa e dando la colpa sempre agli altri.. Sua ex-moglie non aveva altra scelta di chiedere l’ affidamento della nipote perché dal mio partner e sua anziana madre non poteva stare. Dopodiché si sono messi d’accordo loro che la bambina ogni altra fine settimana sta da lui e sua madre, da Venerdì a domenica. Altri problemi..Durante la settimana lui viene a casa mia quasi tutte le sere e poi rientra a una certa ora a casa perché sua madre non vuole che lui durante la settimana quando lavora “dorme fuori ” perché dopo la 3° volta che lui è tornato a casa lei ha deciso che ” casa sua non è un albergo”. Lui ha deciso dopo l’ultima convivenza di tornare da sua madre, nel frattempo vedova, per poterla aiutare e risparmiando così , tra alimenti per la nipote sostiene anche finanziariamente la figlia, quest’ultima dopo aver perso il lavoro fisso non era più riuscita a trovarsi un lavoro a tempo pieno. Quando c’è la nipote a casa di sua madre lei non vuole che lui dorme da me o sta via troppo a lungo la sera quando c’è la bambina essendo la sua responsabilità . E questo vale anche per la fine settimana.. Sua ex- moglie ci prova spesso con la scusa ” che lei tiene la bambina da Lunedì a Venerdì” e ci prova dopodiché aggiungere altre fine settimane non accordate.
La nipotina oltre ad essere molto precoce e maliziosa sopratutto con la gelosia che si è fatta nei miei confronti “avendola rubato il suo nonno” Oltretutto che lui si fa chiamare per nome dalla bambina non mi piace . Lo vedo come una mancanza di rispetto. Adesso esce molto meno con il nonno con chi lei andava via in moto, in spiaggia ed ai centri commerciali che gli regalava tutto che vuole. Sua figlia mi ha riferito che ha dovuto richiamare la bambina quando le raccontava di essere stata molto soddisfatta di averci rovinato la fine settimana o quanto era contenta che era riuscita a mandare via da casa il compagno di sua nonna..,. La cosa più deludente di tutto ciò invece è che lui non ha mai avuto il coraggio di difendermi davanti alla sua famiglia di opporsi con sua anziana madre, rimproverando la bambina per il suo bene, rispondendo alla ex-moglie di non farsi più prendere in giro da lei o da sua figlia. Sembra che lui si è arreso con tutte queste donne che gli gestiscono la vita. Mi da l’impressione che lui non mi considera per niente. Mi ritengo spesso un spettatore affianco al campo da calcio mentre gli atri “giocano la loro partita ” senza poter commentare o essere rispettata da donna e compagna ..Quando chiama sua ex- moglie corre subito senza avviso o parlarmi o sua figlia e io aspetto con la cena pronta a casa ( ha un ansia tale che sua figlia metta in atto i suoi ricatti se no arriva subito), quando chiama sua nipote non ne parliamo, devo stare zitta e comprendere incondizionatamente senza discuterne e mandare giù. Non parlando del fatto che lui non si rende conto che mi umilia spesso con le sue azioni quando si ripresentano i soliti “casini” in famiglia mentre che stiamo in compagnia. Mi abbandona o semplicemente non si presenta senza avvisarmi. Mi ha promesso di impegnarsi cercando di migliorare con tutto ciò e il rapporto tra me e sua nipote per dopodiché dando la colpa a sua ex- o sua madre che non vogliono collaborare e che non sono d’accordo che la bambina dorme a casa mia ogni altra fine settimana. Credo che lui ha una paura tale di confrontarsi con loro… Premetto che io non ce l’ho con la bambina, lei è solo la conseguenza dell’egoismo di noi adulti anche se i nostri litigi e discorsi sono sempre e solamente inerente a questo argomento.” la sua gestione di lei nei miei confronti “! . .. Per ultima sua madre che lo ricatta infinitamente che solo grazie a lei lui riesce a gestire tutto ciò… e “casa sua non è un albergo”… Lui non vede altro modo da gestire la bambina anche perché lei non vuole “schiodarsi” dalla casa della bis-nonna essendo morbosamente attaccato alla sua famiglia ( anche comprensibile per una bambina senza genitori crescendo tra i nonni separati ) ..Sinceramente mi dispiace che lui ha così tanto timore per tutte queste donne di non volersi opporre, che si sente cosi “incastrato” e per lo più che mi da così poco fiducia e complicità in tutta questa situazione.. Vi chiedete “perché non abbiamo deciso di convivere” … Semplicemente per il motivo che attualmente a questo base non è situazione .. Io sono una donna indipendente, ho casa mia, non posso e non voglio incaricarmi di tutto questo peso sopratutto finché la relazione con sua nipote non migliora non è un’opzione.. e non voglio trovarmi ogni altro giorno con sua figlia e sua ex-moglie a casa mia !! Avrei finito di vivere ! Scusate, non è per egoismo ma anche per l’amor proprio.. Nessuno può sostenere una situazione così pesante, indifferentemente quanto amo e amerò il mio partner .. Purtroppo lui non sa e non vuole gestire tutta questa situazione in mezzo a 4 donne e 4 generazioni che gli gestiscono la vita e dover litigare quotidianamente alla fine. Ho provato con tutto il cuore di essere presente per lui di aiutarlo come potevo per 3 anni conseguitivi . Alla fine stavo per ammalarmi io .. Magari è troppo presto per noi di stare assieme, magari quando sua nipote sarà più grande e indipendente .. magari….. Al momento ci stiamo di nuovo frequentando. Con la premessa che sono riuscita a creare più distacco per me stessa e di farmi coinvolgere di meno nella sua situazione famigliare, ricavando più spazio per me e le mie amicizie,,Lo amo tanto ed è una persona molto consapevole ma anche egoista nonostante ciò vuole essere aiutato da me ora con la gestione di questa situazione.. Lo farò con dei passi molti piccoli per non ricadere di nuovo in questo vortice di negatività che mi ha fatto stare molto male ultimamente…Lui ha ammesso e capito che per me è ed è stato molto pesante. Mi sento più serena ora aver capito per me stessa che devo farlo per l’amor proprio e anche perché voglio darci ancora una possibilità dopo 3 anni di tempesta…
Bellissimo articolo… mi sono sentita meno sola. Proprio oggi pensavo di scrivere un libro sull’ argomento… È bello che ci sia una comunità per condividere queste esperienze. La mentalità deve cambiare perché è una realtà questa sempre più attuale.
Bella idea quella del libro, io sono anni che vorrei buttarlo giù, ma – nonostante tutto – mi sento sempre abbastanza sola. La condivisione è il primo passo!
Dovremmo unirci con le nostre esperienze. Ognuno la sua. Sono così varie le dinamiche che si creano!! Organizziamo!
Ciao a tutte.. Solo chi vive certe situazioni può capire pienamente i tanti sentimenti che si provano a volte contradditori.. Io ho sofferto tanto e penso che basti dire questo perché che vive una situazione simile alla mia può capire le dinamiche che si creano in una famiglia allargata sono tante e difficili o diciamo anche per le seconde mogli e io faccio parte di questa categoria:)la mia situazione per tanti e la situazione ideale ex moglie lontana e figli adulti.. Ma in un passato non molto lontano lo so solo io e dio quello che ho passato.. E si.. Però la cosa più bella è che ho incontrato l amore della mia vita un uomo e marito meraviglioso che mi ha scelto e mi ama follemente…bisogna lottare per gli amori speciali ..certo ogni tanto vado in crisi.. Ma sono migliorata molto con le mie insicurezze.. Ho apprezzato molto l intervista e i tanti commenti.. Se tornassi indietro rifarei tutto.. Solo con la consapevolezza di oggi “che il tempo sistema tutto con un po di aiuto da parte nostra se è fatto con amore sincero per nostro marito e ribadisco solo per lui.. Ognuno torna al suo posto ex e figli compresi..
Cara Elisa,
Da ciò che scrivi, mi pare di capire che con i figli di lui il rapporto non sia idilliaco (correggimi se sbaglio), con la ex come gestisci/gestivi i momenti in cui lei “gioca/giocava sporco”?
Personalmente ho un rapporto molto bello con la figlia del mio compagno (quasi 6 anni) la ex di lui (non erano sposati) una grandissima egoista che tutte le volte che può tira colpi bassi, manipola la figlia e non parliamone ora, che con il lock down non le permette di venire a casa nostra (va anche detto che la mamma della bimba ha appena subito un’operazione per tumore al seno).
Mi chiedo come si possa essere così poco intelligenti..
Buonasera a tutte, leggo ora l articolo di qualche anno fa…mi ha fatto sentire meno sola e meno in colpa, grazie!