“Oggi, 2 aprile, si celebra la V Giornata Mondiale della consapevolezza dell’autismo, sancita dalle Nazioni Unite con la risoluzione 62/139 del 18 dicembre 2007. Per sensibilizzare l’opinione pubblica, i monumenti del mondo si illumineranno di blu: un’iniziativa internazionale battezzata “Light it up blue” e alla quale parteciperà quest’anno per la prima volta anche Roma con l’Arco di Costantino.”
L’Autismo è una patologia della sfera psichica che coinvolge solo in Italia circa 550.000 persone, 5 milioni in Europa. Il Center for Disease Control and Prevention (CDC) ha di recente pubblicato il risultato di una ricerca sulla diffusione dell’autismo negli Stati Uniti: un bambino ogni 88 ne è affetto, con una maggiore percentuale di maschi rispetto alle femmine (uno ogni 54 contro una ogni 225). Numeri davvero allarmanti, oltretutto interessati da un incremento costante: si e’ calcolato un aumento dell’autismo del 78% in 5 anni e addirittura del 1000% negli ultimi 40 anni. Ogni 6 anni cioe’ la quantità di bambini con autismo raddoppia e tra 5 anni, continuando cosi’ le cose, l’autismo potrebbe colpire un bambino ogni 50 (un maschio ogni 31): praticamente uno per ogni classe. In realta’ non e’ chiaro se le cause di questo aumento siano da collegare ad un’effettiva impennata o semplicemente a una migliore efficacia delle tecniche di diagnosi (basate non su test oggettivi ma su osservazioni comportamentali) e all’ampliamento della definizione stessa di autismo, che oggi si estende anche a manifestazioni piu’ lievi.
Sono passati 70 anni, da quando fu utilizzato per la prima volta il termine “autismo precoce infantile” (coniato da Leo Kanner ), ma ancora oggi le cause di questa patologia sono sconosciute. I bambini autistici, chiamati anche “piccoli della luna” perché distanti dal mondo e chiusi in se stessi, sono circa 6 ogni mille nati e il loro disagio si manifesta nella prima infanzia, a partire dai 2 anni, con sintomi legati a una generale “menomazione dell’interazione sociale e della comunicazione”.
Al momento non esiste una cura specifica per l’autismo, prioritaria resta la precocita’ della diagnosi perché permette di avviare tempestivamente interventi mirati che coinvolgano famiglie e scuola (oggi in Italia per ottenere la diagnosi sono necessari da 1 a 3 anni).
Uno dei punti cruciali da risolvere e’ quello dell’aiuto ai genitori, che si trovano spesso soli di fronte al problema della cura di una figlio malato. “L’assistenza rimane nella grande maggioranza dei casi un onere esclusivo delle famiglie. Tanto che la metà delle madri di persone interessate dal disturbo dello spettro autistico ha dovuto lasciare il lavoro o ridurlo”.
La speranza e’ che un aumento della sensibilizzazione sul problema si traduca in una maggiore diffusione di reti di sostegno ai piccoli malati e alle loro famiglie. La giornata di oggi potrebbe essere un primo passo.
La notizia e’ tratta da Repubblica
Le foto sono tratte da Google
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